Miracolo al limone

Miracolo al limone
La Spagna del 12-1 contro Malta

Il 17 dicembre 1983 è un sabato. Ed è un sabato di festa al “De Kuip” di Rotterdam. A gioire sono i tifosi olandesi: l’Olanda, guidata da Kees Rijvers, ha appena regolato Malta con un netto 5-0 (Brocken, Wijnstekers, Houtman e doppietta di un giovanissimo centrocampista di nome Franklin Rijkaard) ed ha praticamente in tasca i biglietti per l’Europeo in programma nel giugno 1984 in Francia.
Per gli ‘orange’, rimasti fuori con molta sfortuna dai Mondiali 1982, è un risultato importante, anche perchè la squadra non è affatto male, con alcuni anziani (nel gruppo ci sono ancora Willy Van De Kerkhof, il difensore Wijnstekers e il portiere Schrijvers) a fare da chioccia a giovani interessantissimi: oltre Rijkaard sono da poco entrati nel giro della nazionale i fratelli Koeman, Erwin e Ronald, l’ala Vanemburg, il terzino Van Tiggelen e un libero con le treccine, dai mezzi fisici debordanti, di nome Ruud Gullit, che al PSV stanno cercando di riconvertire in centrocampista.
Una squadra interessante, che ha appena concluso il suo girone a 13 punti. Dietro c’è la Spagna, che ne ha 11, ha ancora una partita da giocare, mercoledì 21 dicembre, in casa con Malta, e potrebbe ancora appaiare gli ‘orange’, ma la differenza reti mette l’Olanda ben al sicuro: +16, contro i +5 degli spagnoli, che dovrebbero dunque battere Malta con almeno undici gol di scarto per passare (uguagliando i tulipani per differenza gol, avrebbero a quel punto un maggior numero di gol segnati).
Francamente, è un’impresa ai limiti dell’impossibile, anche perchè è vero che Malta non è esattamente un avversario coriaceo (prima di subire il 5-0 di Rotterdam aveva perso con un umiliante 8-0 a Dublino contro l’Eire), ma la Spagna di Miguel Muñoz, finora, mettendo insieme tutte le partite giocate nel girone, di gol ne ha segnati 12 in tutto. Gli analisti sono concordi: agli spagnoli serve un miracolo, gli olandesi devono solo aspettare l’avallo della matematica, seduti sul divano davanti alla tv; a rassicurarli ci sono anche le parole di John Bonello, nella vita operaio di un’industria tessile e nel calcio portiere della nazionale maltese. Di gol, lui, è abituato a prenderne tanti, ma sottolinea che “Soltanto dei bambini subirebbero undici reti in una sola partita”.
E invece…
Invece, il 21 dicembre a Siviglia, l’incredibile accade.
La Spagna ci prova, spinta dal suo pubblico, ma sa che le serve la partita perfetta… e non è certo perfetto quello che succede al 4°, quando le Furie Rosse ottengono un rigore, ma Juan Antonio Señor dal dischetto centra clamorosamente il palo.
Il leggendario Santillana porta avanti gli spagnoli al 15° ma poi, al 24°, Michael Degiorgio, con un tiro deviato da un difensore spagnolo, beffa Buyo e fissa il momentaneo 1-1, affibbiando al morale degli spagnoli un colpo che stenderebbe un toro. Santillana prova a caricarsi la squadra sulle spalle, segna due volte in tre minuti, al 26° e al 28°, ma all’intervallo il risultato di 3-1 non sembra proprio lasciar speranze agli spagnoli.
Dopo la doccia, le squadre tornano in campo, e si nota subito qualcosa di diverso: non è chiaro cosa abbia detto ai suoi il Ct Miguel Muñoz, ma deve aver trovato le parole giuste, perchè le Furie Rosse tornano in campo trasformate, alzando il ritmo della partita, mentre Malta sembra progressivamente calare. Hipòlito Rincòn, che gioca nel Betis Siviglia, proprio la squadra di casa al “Benito Villamarin”, suona la carica, e nel giro di quindici minuti, fra il 48° e il 63° rifila al malcapitato Bonello tre reti, intervallate da una doppietta di Maceda: al 70° siamo 8-1. A Rotterdam gli olandesi davanti alla tv sudano freddo. Sì, però ci vogliono ancora quattro reti… La Spagna alza il tono agonistico (e chi ha visto le partite anni Ottanta sa cosa vuol dire questa frase), mentre l’arbitro, il turco Göksel, capisce che aria tira e pensa alla propria incolumità fischiando un fallo ogni cinque.
Un gol lo infila Santillana, che fa quaterna al 75°, poi due minuti dopo va in gol Gordillo, e al 79° tocca a Sarabia. Sono undici…ma 11-1. Il gol di Degiorgio obbliga gli spagnoli a segnare ancora. Assalto finale, la lucidità non è moltissima, e la palla del destino capita proprio sul piede di Señor, quello che aveva sbagliato il rigore… bordata dal limite dell’area e siamo 12-1. Il Villamarin impazzisce di gioia: in 30.000 cantano all’unisono “Sì, sì sì: España va a Parìs”
Clamoroso: la Spagna va all’Europeo, l’Olanda resta a casa per differenza reti.
Un’impresa, anzi un prodigio, che lì per lì anche il ct olandese Rijvers, sconsolato davanti alla televisione, commenta a caldo (immaginiamo quanto volentieri) con sportività: “Evidentemente nel calcio i miracoli esistono ancora“.
A volte però bisogna anche saperli aiutare. Già dall’indomani, cominciano a circolare strane voci sulla possibilità che gli spagnoli abbiano corrotto i maltesi. Voci prima un po’ generiche, ma poi sempre più precise.
Nell’occhio del ciclone ci finisce il portiere Bonello, quello che “neanche i bambini”… si dice abbia preso la mazzetta dagli spagnoli… anzi, lo dicono proprio alcuni suoi compagni. Forse sono solo insinuazioni, ma di certo il fatto che proprio Bonello, qualche anno dopo, diventerà protagonista, sulla TV spagnola dello spot di una birra (ironia della sorte… la Amstel, una birra olandese) con lo slogan “Mi amigo perfecto”, non è esattamente un buon esempio di comunicazione.
Altre voci si concentrano invece su un intrigo internazionale, sottolineando come, pochi mesi dopo la partita, il governo maltese, grazie ad un finanziamento straniero di provenienza mai ben chiarita, riesce a realizzare sull’isola un modernissimo centro sportivo.
Insomma, ce ne sarebbe già per gettare qualche ombra sul risultato finale.
Ma a fare luce su cosa accadde quella notte al Villamarìn saranno, una trentina di anni dopo, alcuni protagonisti della partita, nel corso di una puntata di “Fievre Maldini“, una delle più importanti trasmissioni calcistiche iberiche, in onda su Movistar+.
In studio, Silvio Demanuele, Leli Fabri, Carmelo Busuttil (in tribuna al Villamarin, ndr) e l’ex ct Victor Scerri, raccontano alcuni retroscena di quella ‘gradevole’ trasferta spagnola.
Intanto l’arrivo a Siviglia, che Busuttil rievoca così: “L’aereo per Madrid atterrò tardi, e prendemmo il treno delle dieci di sera. Arrivammo tardissimo, e senza nemmeno poter fare il sopralluogo sul campo; l’albergo era pessimo, non aveva nemmeno il ristorante e per fare colazione il giorno dopo abbiamo dovuto cercare un bar, vestiti in borghese per evitare di essere riconosciuti e disturbati. Fra l’altro non eravamo nemmeno molto riposati: la notte si erano radunati vicino all’hotel dei tifosi spagnoli e ci hanno tenuti svegli… facevano un baccano terribile“.
Fin qui, non è il massimo della sportività, ma ci sta. Ma la testimonianza più interessante è dell’ex ct Scerri: “All’intervallo, un signore vestito di bianco ci portò un vassoio pieno di fette di limone. I giocatori li succhiarono per bagnarsi la bocca, ma poi si sentirono male, ebbero le vertigini e forte debolezza. Ho pensato subito a qualcosa di strano, e ho chiesto al medico, ma non avevamo alcuna prova da produrre e anche se avessimo accusato qualcuno di averci drogato, il caso sarebbe finito lì“.
Non solo: rincara la dose il centrocampista Demanuele: “Non solo noi eravamo in uno stato terribile, ma nel secondo tempo gli spagnoli correvano come se avessero energie infinite. Qualcuno aveva la bava alla bocca, e tutti continuavano a chiedere acqua alla panchina. Io ho un fratello che faceva il culturista, e mi ha spiegato che quella è una reazione tipica di quando si assumono steroidi“.
Facile parlare trent’anni dopo, direte voi. Certo, ma la partita di Siviglia, insieme alla “marmelada peruana” di Cordoba 1978 e all’indegno spettacolo di Dinamo Zagabria-Lione 2011 (sette gol dei francesi nel secondo tempo), è sicuramente una delle partite meno limpide della storia recente del calcio.
Che ha privato gli appassionati, fra l’altro, della possibilità di vedere quella giovane e promettente Olanda cimentarsi su un palcoscenico internazionale.

Siviglia, 21 dicembre 1983

Spagna-Malta 12-1

Marcatori: pt 15° Santillana, 24° De Giorgio, 26° Santillana, 28° Santillana, 47° Rincòn, 57° Rincòn, 62° Maceda, 63° Maceda, 64° Rincòn, 66° Santillana, 78° Rincòn, 80° Sarabia, 84° Señor.

Spagna: Buyo, Maceda, Goikoetxea, Camacho, Señor, Víctor, Gordillo, Carrasco, Sarabia, Rincón (88°Marcos), Santillana. Ct: M.Muñoz
Malta: Bonello, E. Farrugia, Tortell, Holland, Azzopardi, Buttigieg, Demanuelle, Fabri, R. Farrugia (72° M. Farrugia), De Giorgio, Spiteri Gonzi. Ct: Scerri

Arbitro. Erkan Goksel (Turchia)

Massimo Prosperi

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