Three Talking points: l’Inter va di corsa

Three Talking points: l’Inter va di corsa

La crisi del Milan vista da un bambino di terza elementare

Problema: Marcolino ha un bomber da 20 gol a stagione, un’ala destra incostante ma straripante di talento e una giovane mezz’ala brasiliana di grande prospettiva. Cosa non deve assolutamente fare?
Risposta: chiedere al bomber di fare il centravanti di manovra, esiliare l’ala dove diventa sterile e inconcludente, chiedere alla mezz’ala di comportarsi da un Barreto qualunque.

L’Inter spazza via i cugini, la Juve fatica col Verona nemmeno l’allenasse Allegri, a Udine forse si sono accorti che la squadra non è un granché con De Paul, figurarsi senza. E poi: gioca il Sassuolo ed è sempre Over, Torino e Samp divertono come una conferenza sull’evoluzione dei nani da giardino ma almeno a Genova fanno festa.

Questo e tanto altro nei nostri Three Talking Points

1) O mia bela Madunina, aiutaci tu
Un derby affatto noioso malgrado sia andato tutto ma proprio tutto secondo le aspettative: l’Inter è stata impetuosa e il Milan incapace di impedirglielo. In queste condizioni la squadra di Conte avrebbe vinto 11 volte su 10 e non deve ingannare un primo tempo in cui i rossoneri hanno retto l’urto del tifone nerazzurro, aggiungendo qualche ripartenza tutto sommato accettabile, perché la ripresa ha detto che se il risultato fosse stato ben più rotondo non ci sarebbe stato nulla da eccepire. Giampaolo sembra abbastanza lontano dal trovare la quadra, cosa che Conte è riuscito a fare, come prevedibile, assai più rapidamente: gli inserimenti delle mezz’ali, specie di Barella, hanno squassato la difesa del Milan.
L’Inter fa poker di vittorie e inizia a sperare di poter veramente fare lo sgambetto alla Juve: urgono conferme ma non dovremo aspettare a lungo.

2) Roma con l’acceleratore, Atalanta col freno a mano
La seconda maglia della Roma sembra la divisa di Flash e quando i giallorosso ripartono ci si potrebbe anche credere. Certo è che espugnando Bologna sale a 8 punti e senza sconfitte, lasciando l’idea di poter ambire al ruolo di mina vagante del campionato. Se Dzeko decide la partita è il solito Lorenzo Pellegrini, nuovamente impiegato da trequartista, a fornirgli la palla buona, confermando di essere il miglior centrocampista italiano per distacco, roba che a giugno chi vorrà acquistarlo dovrà sborsare non meno di 50 milioni.
Chi invece sembra correre col freno a mano tirato è la Dea, che recupera una partita che sembrava già archiviata contro la Fiorentina. Dopo la scoppola di Zagabria un pareggio agguantato in pieno recupero per una partita che si farà ricordare per cose assai meno piacevoli…

3) Razzisti di merda
E ci si potrebbe limitare a questo, tanto stavolta i fatti non potranno esser contestati da ridicoli comunicati stampa.
Bene Orsato, ora ci aspettiamo provvedimenti esemplari da parte delle società, che individuino e isolino questi idioti, gente che continua a pensare che lo stadio sia una zona franca in cui vale tutto. E no, non è così

Redazione

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