Lunga vita al comandante Sarri!

Lunga vita al comandante Sarri!

di Antonio Bastanza

Maurizio Sarri allenerà la Juventus nella stagione 19/20: per quanto la cosa sia stata a lungo scontata (beati quelli che hanno creduto in Pep, specie se pensano che un tipo come guardiola decida di cambiar aria senza aver prima pianificato tutto a puntino), la cosa è ancora difficile da digerire per tanti.
Ora torniamo a 13 mesi fa, a uno scudetto perso in Hotel e a qualche scaramuccia verbale da rivali che nulla toglie al valore del tecnico Toscano, a una stagione meravigliosa cui è mancato solo il sigillo di uno scudetto che il Napoli non avrebbe demeritato (cosa ben diversa dal non accettare il verdetto del campo, vero ADL?).
Nessuno avrebbe mai pensato al Che Gue Sarri (©Andrea Scanzi), l’indomita guida delle armate ribelli contro i padroni del potere, il novello maestro Yoda che alleva guerrieri Jedi pronti alla lotta contro l’impero guidato da Darth Allegri, l’uomo fautore del Sarrismo come unica via, verità e vita, come tecnico degli odiatissimi rivali bianconeri.
Nessuno, da entrambe le parti.
13 mesi dopo e con una ottima stagione (contano i risultati e il gioco non le chiacchiere dei media inglesi o di certi tifosi decisamente in malafede) alle spalle, Sarri è comodamente seduto sulla panchina più amata e odiata d’Italia, pronto ad allenare una squadra che da sempre ha privilegiato la vittoria al modo di vincere, che ha fondato i suoi successi sulla difesa piuttosto che sull’attacco, che nei comportamenti extra campo in maniera abbastanza netta si pone agli antipodi rispetto al buon Maurizio, uomo schietto e diretto, anche troppo.
13 mesi dopo sta per nascere una squadra figlia di una unione per i più contronatura, che pochi credevano possibile, e forse possibile non è, ma che si è realizzata. Qualcuno avvicinerà questa storia a quella de “Il maledetto united” il libro di David Peace che racconta i 44 giorni di Brian Clough alla guida del Leeds United a metà degli anni 70, e le similitudini ci sono dato che Cloughie in fondo era il tecnico dei rivali del Derby e che le due squadre rappresentavano qualcosa di molto simile alla dicotomia Juve-Napoli dello scorso anno. Ma i confronti tra le situazioni finiscono qui, visto che l’odio del grande tecnico inglese verso i rivali era emanazione di quello che aveva per il loro tecnico Reavie mentre la rivalità tra le squadre italiane va ben oltre le schermaglie dialettiche della scorsa stagione tra i due tecnici, che non saranno amici ma si rispettano professionalmente.
Quella di Sarri si sta delineando come una situazione in cui l’unico a rischiare, a livello di immagine, è proprio il tecnico: gli Juventini, molti non tutti, lo ritengono inadatto, usando come manifesto la foto in cui beve “Na tazzulella e cafe” durante un allenamento del Napoli, i Napoletani, tanti non tutti, un traditore, novello Higuain senza le battute sulla pancia. Ed entrambi sbagliano, e di grosso. Sarri sceglie di giocarsi la chance più importante della sua carriera mettendo a rischio l’amore di un popolo che lo ha eletto a suo condottiero, ricambiato in modo onesto con un affetto che non cambierà mai e che nessuno potrà mai chiedere di abiurare. È un atto di coraggio ed è quello che viene chiesto al nuovo tecnico della Juventus: avere il coraggio di percorrere una strada diversa da quelle battute finora è quello che serve ai bianconeri e ai loro tifosi, e Sarri è, se non l’uomo giusto (quello si chiama Pep), uno di quelli che possono riuscirci brillantemente. Allo stesso modo Sarri non rinuncerà mai ad amare Napoli e la sua gente, nemmeno dovesse presentarsi al San Paolo in cravatta regimental e giacca con la J ricamata sul taschino e nulla di ciò che accadrà potrà scalfire l’immagine umana e sportiva di una persona che ha rappresentato i suoi colori al 100% in ogni occasione della sua carriera.
Il mondo si è capovolto e un condottiero del popolo è stato messo alla guida  della monarchia del calcio italiano. Probabilmente non siamo pronti per una cosa del genere ma poco importa, l’importante che sia pronto lui: lunga vita al comandante Sarri!

Redazione

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